Fin da quando ero piccolo sono stato magicamente rapito dal profumo dei tartufi seguendo mia nonna e il suo cane stellina.
Così, all’età di 14 anni, dopo aver preso il tesserino di abilitazione alla raccolta, ero uno dei più giovani tartufai che girava per le campagne della Valtiberina Toscana.
Al tempo dell’università, la ricerca del tartufo era un modo per rilassarmi e distogliermi dal tanto studio.
Ho sostenuto poi negli anni la filiera corta, ho sposato la filosofia del bio, del lento, del buono e del giusto.
Dopo aver conosciuto diverse località nel mondo, apprezzato le differenze enogastronomiche, ricercando in ognuna il senso del “buon mangiare”, la risposta al mio esplorare, è stata un ritorno alle origini: non c’è cosa che più mi dia più soddisfazione che uscire con i miei cani in mezzo alla natura, trovare un tartufo, e portarlo direttamente nella tavola di un amico, di un gourmet, oppure in un noto ristorante.